viernes, octubre 20, 2006
yunus



Il Nobel per la pace è stato assegnato a Muhammad Yunus e alla Grameen Bank (“Banca rurale”, in bengalese) – che hanno preceduto altri 190 candidati –, con la motivazione secondo cui ”hanno dimostrato che anche i più poveri fra i poveri possono lavorare per portare avanti il proprio sviluppo”. La Grameen Bank, fondata da Yunus, è appunto una banca specializzata nel microcredito a favore dei più disagiati. Muhammad Yunus è nato nel 1940 a Chittagong, cittadina mercantile del Bengala orientale, e ha dedicato la propria vita alla realizzazione di progetti per l’emancipazione dalla miseria. Appena laureato, è diventato docente di scienze economiche presso l’Università di Chittagong e, nel 1965, ha ottenuto una borsa di studio Fulbright, che prevedeva un soggiorno continuato all’Università Vanderbilt di Nashville, in Tennessee, dove ha conseguito il Ph.D. nel 1969. In seguito, ha insegnato alla Middle Tennessee State University, come assistente di Economia. Durante la sua permanenza negli Stati Uniti (dove è rimasto fino al 1972), ha conosciuto Nicholas Georgescu-Roegen, che gli ha mostrato come si tenda troppo spesso ad applicare a problemi semplici soluzioni complesse e come un metodo concreto di analisi possa aiutare a individuare soluzioni per il futuro molto più di tanti postulati astratti. Ritornato in patria, Yunus, dopo un breve incarico come rappresentante del Governo nella Divisione di Economia Generale del Bangladesh, è stato docente di Economia e direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Chittagong, dal 1972 al 1989. Nel 1976 ha avviato l’iniziativa della Grameen Bank, la prima banca etica del mondo, dimostrando che, accordando minuscoli prestiti alle famiglie indigenti, si può fare di più che con le tradizionali politiche degli aiuti esteri: la ricetta, molto semplice, è quella di incrementare il reddito dei più poveri, promuovendo la crescita delle attività (e del mercato) al livello più basso dell’economia. Muhammad Yunus, dal 1983, è anche il direttore della Grameen Bank. Membro di innumerevoli comitati – nazionali e mondiali – nei settori dell’educazione, della prevenzione dei disastri, della sanità e dei programmi di sviluppo economico, bancario, demografico, ha ottenuto grande quantità di premi internazionali di primaria importanza. Ideatore della Grameen Bank e, perciò, definito dai media il “banchiere dei poveri”, ha promosso in Bangladesh il “progetto microcredito”, che è arrivato a interessare 72.096 villaggi (l’86% dell’intero paese), 2.247 agenzie e oltre tre milioni di persone. Questo modello si è diffuso, direttamente o indirettamente, nei cinque continenti (attraverso centinaia di banche simili alla Grameen), coinvolgendo oltre sei milioni e mezzo di beneficiari, non solo nei paesi in via di sviluppo. La Grameen Bank si è specializzata, in particolare, in prestiti “base” di 100 dollari e ha permesso, così, di realizzare le condizioni essenziali per avviare alle attività autonome milioni di persone, conseguendo un ricavo netto complessivo, che, nel 2005 ad esempio, è stato di 1.000.441.986 di taka (pari a oltre quindici milioni di dollari). Di grande rilievo è il ruolo delle donne, che sono le principali protagoniste dell’esperimento di Yunus (il 97% del totale dei beneficiari dei prestiti). Il suo modello solidale, inoltre, è stato applicato anche dalla Banca Mondiale e da altre organizzazioni internazionali. Partendo dallo studio dell’economia di un villaggio del Bengala, Muhammad Yunus ha compreso che, mentre nei paesi più prosperi il freno allo sviluppo era rappresentato dalla mancanza di capitale e di credito per le attività economiche, nei paesi meno sviluppati sarebbe bastata una politica di piccoli prestiti, per promuovere l’emancipazione dall’economia di sussistenza, ampliare la base economica e accrescere la capacità imprenditoriale fra i poveri. Il frutto di questa scelta innovativa e coraggiosa è stato straordinario. Come egli stesso ha ricordato agli scettici, convinti che dopo il successo dell’attività di finanziamento nel primo villaggio, il progetto non avrebbe funzionato: “Lo abbiamo fatto in venti villaggi e ha funzionato. Ora lo abbiamo fatto in tutti gli Stati e funziona. Il ritorno del denaro è più del 99%. La banca incrementa i suoi profitti ogni anno, la gente cambia radicalmente la propria vita per il solo fatto di avere i soldi e poter sfruttare capacità, creatività e intelligenza per cambiare la propria vita”. La formula della Grameen Bank è stata sperimentata con effetti sempre analoghi e positivi in tutto il mondo. Nel Bangladesh, dove trent’anni fa sono iniziati i primi esperimenti, una parte importante dei prestiti oggi viene destinata all’acquisto di piccole, ma comode case, al miglioramento delle condizioni di vita, alla valorizzazione delle risorse del territorio, allo svolgimento profittevole di un’attività lavorativa. Questi finanziamenti hanno favorito lo sviluppo di un’economia sempre più matura e la costruzione di una società più moderna e tollerante. Muhammad Yunus, dunque, ha proposto un modello, che ha mostrato come sia possibile conciliare due elementi spesso ritenuti in antitesi: da una parte, la forza creativa dei sogni, dei desideri, della speranza e, dall’altra, il pragmatismo, l’attenzione verso la realtà in tutte le sue forme, anche quelle più crude. La motivazione della giuria del premio Nobel, secondo cui una “pace duratura non può essere ottenuta a meno che larghe fasce della popolazione non trovino modi per uscire dalla povertà”, dimostra che l’economia può dare un contributo fondamentale alla libertà e alla dignità degli uomini, se usata con intelligenza, apertura e senso della concretezza. Per questo, l’economista Muhammd Yunus è stato insignito di questo prestigioso riconoscimento.